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CHE COSA FACCIAMO?

IL CERCHIO

Il punto geometrico senza dimensioni è un nulla che genera il cerchio estendendosi in tutti i sensi, così come genera la linea quando si muove in un senso unico. Ma a che cosa corrisponde il cerchio così concepito, se non al vuoto spaziale? E’ lo Zero nella nostra numerazione e l’Alchimia ne fa il segno dell’Allume, il sale principio degli altri sali, dei minerali e dei metalli. Questa definizione evoca l’idea della sostanza universale, rarefatta fino all’impercettibilità per costruire l’essenza intima delle cose, il fondamento etereo di ogni materialità. Diluita nel vuoto infinito dello spazio cosmico, questa sostanza, ovunque identica a se stessa, è personificata nella creazione. I greci l’hanno raffigurato come un serpente che si morde la coda, detto Ouroboros, il cui significato è Uno Tutto. E’ il Caos da cui tutto esce e dove tutto ritorna per poi uscirne di nuovo. Nulla che è Tutto, Notte anteriore al Fiat Lux della Genesi. L’iniziativa creatrice si realizza graficamente con un semplice punto all’interno del cerchio. Da questo momento il Caos non è più vuoto informe, poiché un focolaio centrale inonda di vibrazione la luce.

IL TRIANGOLO

Gli elementi degli Ermetisti non hanno nulla a che vedere con i corpi semplici della chimica moderna, poiché soltanto le cose elementate ricadono sotto i nostri sensi: gli Elementi possono venire soltanto concepiti. Il loro quaternario determina tutta la materia, senza che essi siano materiali: sono le potenze materializzanti che differenziano il caos imprimendogli le loro qualità, manifestate dal Secco e dall’Umido, dal Freddo e dal Caldo. Perché sono rappresentate da triangoli? Senza dubbio per ricordare la fiamma che si alza a punta: Fuoco, o la coppa pronta a ricevere l’Acqua. L’Aria può essere stata in seguito assimilata al Fuoco reso passivo da un tratto orizzontale, e la Terra considerata come Acqua ugualmente ispessita, appesantita, solidificata. La Croce si combina con il Triangolo per formare il segno dello Zolfo e quello della Grande Opera compiuta. Lo Zolfo è il fuoco realizzatore imprigionato nel nucleo di ogni essere chiamato alla vita. Finché il Mercurio dei saggi non ha soffiato su questo Fuoco, la vita rimane latente. La Grande Opera è compiuta quando l’Acqua animica ha subito la serie completa di distillazioni depuratorie, quando l’anima, uscita vittoriosa dal ciclo delle sue prove, manifesta le sue virtù trascendenti.

IL QUADRATO

Sottomessa all’azione coordinatrice del quaternario degli Elementi, la sostanza caotica indifferenziata rappresentata dal cerchio, si trasforma in materia suscettibile di essere percepita dai sensi fisici. L’opposizione coniugata delle attrazioni elementari forgia ciò che è informe e mantiene l’equilibrio, condizione indispensabile di ogni manifestazione. Il quadrato perfetto implica un equilibrio ideale, che si traduce contemporaneamente nella salute e nella santità, realizzati dall’Adepto che si è forgiato nella impeccabile Pietra Cubica, o meglio ancora, dal Saggio che ha trovato la Pietra Filosofale. La croce segna una conquista, quella dell’individuo vittorioso sulla materialità, tanto che per lui la materia è solo il supporto indispensabile alla manifestazione dello spirito, un’anima che è già diventata celeste. Nel quaternario troviamo la dualità dell’origine, divenuta Fuoco e Acqua; lo spirito che li ha resi coppia, presente con l’elemento Aria; il prodotto della loro tensione all’unità, cioè la Terra. E’ solo su questo piano che i principi precedenti possono essere identificati con gli elementi, poiché solo su questo piano i principi diventano elementi.

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